Corriere Fiorentino
di Alfredo De Girolamo*
Il Manifesto di Assisi, rinominato «Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica», è un’occasione che la Toscana tutta non deve lasciarsi sfuggire per imprimere veramente una svolta decisiva sui temi della sostenibilità e nelle attività di contrasto ai cambiamenti climatici. Un patto al quale il sistema delle aziende che gestiscono servizi pubblici locali aderisce con entusiasmo e idee, candidandosi ad essere uno degli attori fondamentali per la crescita sostenibile ed inclusiva dell’economia. Le utilities toscane rappresentano un fattore centrale della green economy della nostra regione, e sono pronte a recepire le sfide dettate dal neonato «Green New Deal» europeo, per dare quelle risposte all’altezza della domanda di cambiamento che anche ragazzi di Fridays for Future ci lanciano tutti i giorni. Non solo per le politiche industriali, gli investimenti e i servizi innovativi che possono mettere in campo, ma anche per il contributo che possono dare alla diffusione di stili di vita responsabili e sostenibili: riduzione dei rifiuti e riuso, risparmio idrico ed energetico, mobilità verde, stili alimentari corretti. La diffusione dei servizi locali crea occupazione stabile e qualificata, inclusione sociale, welfare moderno. In Toscana le aziende di servizio pubblico locale sono impegnate per sviluppare tutto il loro potenziale «verde» con progetti innovativi ed investimenti in settori chiave. A partire dall’economia circolare: siamo uno dei distretti europei del riciclo, possiamo rafforzarci in tutte le filiere e abbiamo stimato un miliardo di investimenti in impianti di riciclaggio e recupero energetico degli scarti con l’obiettivo del 65-67 per cento di riciclo al 2030. Per quanto riguarda invece specificatamente l’adattamento ai cambiamenti climatici, i gestori idrici sono impegnati in piani per la riduzione delle perdite e degli sprechi, come di una efficiente depurazione civile, aumento dell’uso di acqua del rubinetto e delle emissioni legate al consumo di ac-qua in bottiglia Piani che hanno richiesto importanti investimenti, due miliardi di euro negli ultimi 20 anni. Due esempi, senza dimenticare gli altri settori: fonti rinnovabili e risparmio energetico, illuminazione, trasporto pubblico e mobilità sostenibile, smart parking, edilizia residenziale pubblica a emissioni zero, mense scolastiche a filiera corta, servizi socio sanitari in farmacia, uso dell’art bonus per sostenere una cultura diffusa. Questi i motivi per cui il sistema delle aziende pubbliche toscane aderisce al Manifesto di Assisi, pronto a met-tere a disposizione tutto il proprio potenziale green.
*presidente di Confservizi Cispel Toscana