Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Il Comune obbligato a pagare una parcella da 1,2 milioni
Lo ha deciso il Tribunale peri progetti di bonifica delle Strillaie
Massimiliano Frascino Grosseto
Un milione 232mila euro da pagare subito alla società d’ingegneria ambientale Martino & Associati Srl di
Grosseto per le progettazioni delle opere di messa in sicurezza e bonifica ambientale della discarica delle
Strillaie, consegnate nel 2003 e 2008. Dovrà farlo il Comune di Grosseto in seguito alla sentenza del
Tribunale 347/2022 depositata il dieci giugno scorso.
Sentenza esecutiva
Sentenza contro la quale il Comune ha deciso di ricorrere in appello, ma che essendo esecutiva ha
comportato per l’amministrazione Vivarelli Colonna il riconoscimento di un debito fuori bilancio con
l’accantonamento delle risorse corrispondenti. Nel merito il Tribunale di Grosseto ha condannato il Comune
a corrispondere alla Martino & Associati Srl 782.179 euro per i servizi di ingegneria svolti a seguito delle
delibere di giunta comunale numero 529/2003 (amministrazione Antichi) e 525/2008 (amministrazione
Bonifazi). Cui si aggiungono 408mila euro per gli interessi maturati dal 23 marzo 2016 al 30 settembre 2022;
35mila euro per le spese di lite del giudizio di opposizione; 6.500 per le spese della Ctu (consulenza tecnica
d’ufficio).
«Soddisfatto»
«Sono soddisfatto che il Tribunale di Grosseto abbia riconosciuto la correttezza del mio operato – dichiara
l’ngegner Francesco Martino – ma mi dispiace che si sia dovuti arrivare a una sentenza di questo tipo,
nonostante avessi manifestato al Comune la mia disponibilità a trovare un accordo per rateizzare i
pagamenti. D’altra parte, il mio studio ha predisposto tutte le progettazioni che ci erano state richieste,
oltretutto con progetti di somma urgenza, che andavano consegnati entro termini perentori ai sensi del
decreto ministeriale 471/1999 su ripristini e bonifiche ambientali. Progettazioni che riguardavano la messa in
sicurezza della discarica delle Strillaie e le operazioni di bonifica, con lo spostamento di rifiuti, la loro
ricollocazione, la realizzazione di impermeabilizzazioni, lavori di “capping” e opere per la captazione del
biogas. Il Comune ha sempre rifiutato di riconoscere il lavoro svolto, così nel 2017 ho dovuto presentare un
decreto ingiuntivo al quale il Comune si è opposto, per poi soccombere con la sentenza del giugno di
quest’anno». Le opere progettate dall’ingegner Martino e dal suo studio, fra l’altro, sono quelle che hanno
consentito di chiedere l’inserimento della discarica delle Strillaie fra i siti di interesse nazionale da sottoporre
a bonifica ambientale. «Questa lunga vicenda giudiziaria – aggiunge Martino – ha avuto molti passaggi che
mi hanno messo alla prova. Compreso un esposto che sosteneva avessi presentato certificazioni fasulle
relative alle progettazioni che avevo svolto; certificazioni rilasciate dallo stesso Comune di Grosseto e
rintracciate negli atti dell’amministrazione. Tanto è vero che la stessa Procura ha chiesto al gip il mio
proscioglimento. Sinceramente trovo incomprensibile le scelte fatte nel tempo del Comune di Grosseto,
compresa l’ultima di ricorrere contro questa sentenza. Correndo il rischio di peggiorare ulteriormente le cose,
e di trovarsi a dover affrontare una procedura di infrazione da parte della Corte dei Conti. Lo trovo un modo
poco lungimirante e accorto di amministrare la cosa pubblica».
Fatture contestate
Sulla base degli attestati della regolare esecuzione delle progettazioni, la Martino e Associati Srl aveva a suo
tempo emesso le fatture, che però non erano mai state liquidate perché contestate. Dopo il tentativo di
trovare un accordo con il Comune per via negoziale, nel 2017 lo studio professionale ha promosso il decreto
ingiuntivo n° 488. Al quale l’amministrazione comunale si era opposta, chiedendone la sospensione
(riconosciuta dal Tribunale) in attesa della pronuncia di merito. Che poi è arrivata con la condanna al
pagamento delle spettanze. «Il Tribunale – aggiunge Martino – ci ha riconosciuto gli interessi maturati sul
mancato pagamento delle fatture solo a partire dal momento in cui abbiamo presentato il decreto ingiuntivo.
Presenteremo un ricorso perché riteniamo che gli interessi debbano decorrere dal momento in cui sono state
emesse le fatture per le progettazioni regolarmente eseguite e consegnate all’amministrazione comunale».
Commissione
Domattina, intanto, il riconoscimento del debito fuori bilancio sarà discusso in commissione consiliare, in
vista della sua approvazione da parte del consiglio comunale.