Il biometano prodotto dai rifiuti diventa combustibile rinnovabile

Da oggi basta posate in plastica
14 Gennaio 2022
Da oggi vietato mettere sul mercato prodotti monouso in plastica non bio
14 Gennaio 2022
Mostra tutti gli articoli

Il biometano prodotto dai rifiuti diventa combustibile rinnovabile

Il Sole 24 Ore
Il biometano prodotto dai rifiuti diventa combustibile rinnovabile
Varata la norma che individua le regole end of waste per il biogas
P.Fi.
Se rispetta le caratteristiche recate dall’articolo 3 del Dm 2 marzo 2018, il biometano prodotto dai rifiuti
raggiunge lo status giuridico di end of waste. La saldatura tra il decreto del 2018 (sulla promozione del
biometano e dei biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti) e il decreto legislativo 152/2006 (il Codice
ambientale) è stata fatta dall’articolo 24, comma 2, del Dlgs 199/2021 che recepisce la direttiva sulle energie
rinnovabili 2018/2021 (la cosiddetta Red II) ed è entrato in vigore mercoledì 15 dicembre 2021.
Un passo importantissimo perché mette fine ad anni di incertezze e schermaglie burocratiche che hanno
frenato gli investimenti per gli impianti di produzione di biometano che il decreto definisce come il
combustibile che si ottiene «dalla purificazione del biogas in modo da risultare idoneo per l’immissione in
rete gas» e che diventa «avanzato» se prodotto dalle cosiddette «materie prime double counting», tra cui
figurano anche i rifiuti organici e i fanghi di depurazione (allegato VIII, parte A, Dlgs 199/2021). Si tratta di
quelle materie usate per la produzione di biogas per il trasporto e biocarburanti avanzati, il cui contributo per
il conseguimento delle quote di produzione di energia da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti (articolo 39,
commi 1 e 2), è considerato il doppio del loro contenuto energetico.
Senza più attendere i lunghissimi tempi per l’adozione di un apposito provvedimento “end of waste” da parte
del ministero per la Transizione ecologica (a oggi si contano cinque decreti in otto anni) i criteri da usare per
conseguire la cessazione dello stato di rifiuto sono quelli del Dm 2 marzo 2018 sulla «promozione dell’uso
del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti», che sbloccava anche importanti
incentivi.
Le regioni ora non hanno più scuse per tergiversare nella concessione delle autorizzazioni, nonostante sin
dal 2019 fossero appieno facoltizzate al riguardo e ben avrebbero potuto decidere in autonomia quando il
gas generato dalla fermentazione di rifiuti organici e fanghi (cioè l’esito del trattamento) smette di essere un
rifiuto e assume lo stato di un prodotto.
Tuttavia, la Città metropolitana di Milano è stata antesignana dell’attuale previsione e, seguita da alcune
Regioni come Lazio, Lombardia e Veneto, per sbloccare la situazione ha adottato apposite linee guida. Lì il
riferimento solutorio per individuare il momento di venuta a esistenza dell’“end of waste” risiedeva proprio nel
Dm 2 marzo 2018, il cui articolo 3 indica i parametri per misurare la qualità e sostenibilità del biometano, con
riferimento alle norme tecniche Uni/Ts 11567 e Uni/Tr 11537:2016.
La misura accelera il percorso di crescita sostenibile del Paese, nell’ottica degli obiettivi Ue di
decarbonizzazione del sistema energetico che vede la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di
almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 e la cessazione al 2050 ai sensi del Regolamento Ue 2021/1119 (la
legge Ue sul clima). La strategia “end of waste” sul biometano attua le misure del Pnrr in tema di energia da
fonti rinnovabili.
Entro il 16 marzo 2022 un decreto del ministro della Transizione ecologica disciplinerà la concessione di
1,92 miliardi di euro previsti dal Pnrr (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4) per il biometano con il
potenziamento dell’impiantistica esistente e la creazione di quella nuova, per la gestione ambientale del
digestato e dei reflui zootecnici nonché per l’acquisto di trattori agricoli alimentati esclusivamente a
biometano.

IN SINTESI

Cos’è il biometano
Il decreto interministeriale del 2 marzo 2018 che promuove l’uso del biometano e degli altri biocarburanti
avanzati nel settore dei trasporti definisce biometano «il combustibile ottenuto da biogas che, a seguito di
opportuni trattamenti chimico-fisici …è quindi idoneo alla successiva fase di compressione per l’immissione
nella rete del gas naturale»
Cosa succede adesso
In base all’articolo 24, comma 2, del decreto legislativo 199/2021 che recepisce la direttiva sulle energie
rinnovabili 2018/2021, il biometano prodotto dai rifiuti raggiunge lo status giuridico di end of waste se rispetta
le caratteristiche definite dall’articolo 3 del decreto ministeriale datato 2 marzo 2018

Chiamaci
Raggiungici