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Igiene urbana, Sei Toscana rinnova il Cda all’insegna della continuità
Alessandro Fabbrini e Salvatore Cappello confermati rispettivamente come presidente e ad della società
Il 2022 si è chiuso con conti in rosso per circa 4,9 mln di euro ma una buona gestione aziendale per Sei Toscana, il gestore unico dei servizi d’igiene urbana nei 104 Comuni dell’Ato sud, tant’è che nel nuovo Cda inaugurato oggi sono stati confermati all’unanimità presidente, ad, dg e vice.
L’assemblea dei soci, per il Consiglio d’amministrazione che resterà in carica fino al 2025, ha infatti scelto Fabio Cannari, Salvatore Cappello (ad), Alessandro Fabbrini (presidente), Daniela Fantacci, Giovanni Andrea Ferrari, Paolo Grasselli, Manuel Milione, Gianluca Paglia (dg) e Riccardo Panichi, mentre Marco Bianchini continuerà a vestire i panni del vice dg.
«La società – spiega Fabbrini – è fortemente impegnata nel perseguimento degli obiettivi contenuti nel piano industriale che prevede, progressivamente, la riorganizzazione di tutti i servizi di raccolta nell’Ato Toscana Sud, con un livello di investimenti estremamente significativo, accompagnato da un forte recupero di efficienza e qualità nei servizi erogati. Dallo scorso luglio, Sei Toscana è entrata nel perimetro di consolidamento del gruppo Iren e ciò consente di rafforzare ulteriormente la componente industriale della società, la capacità finanziaria necessaria alla realizzazione degli investimenti e le prospettive di continuità e solidità dell’azienda. Il ritrovato rapporto con Ato e i Comuni che lo compongono, oltre al superamento di tutti i contenziosi ereditati dalle precedenti gestioni societarie, ha permesso di ottenere importanti risultati. Mi riferisco soprattutto ai 21 milioni di euro di finanziamenti Pnrr che consentiranno importanti benefici finanziari e tariffari nella realizzazione degli interventi programmati».
Nel frattempo però occorre fare i conti con una perdita a bilancio per quasi 5 mln di euro: un anno fa Sei Toscana si attendeva un bilancio in equilibrio nel 2022 – dopo una perdita da circa 8 mln di euro registrata nel 2021 –, ma le cose sono andate diversamente anche a causa di componenti straordinarie imputabili a passività determinate in periodi gestionali precedenti che incidono per circa 3,5 mln di euro sul risultato finale.
«Solo una significativa capacità di reazione e adattamento della società, anche in corso d’anno, ha consentito di ottenere risultati che, seppur negativi, risultano vicini agli obiettivi prefissati – osserva Cappello – Il quadro economico delle attività ha risentito pesantemente di un contesto macroeconomico ed operativo fortemente disallineato rispetto alle previsioni iniziali; basti pensare all’aumento del costo dell’energia, del carburante e delle materie prime. Nonostante questo, la società ha mostrato una capacità operativa e gestionale adeguata alle sfide dei prossimi anni e in forte discontinuità con le precedenti conduzioni societarie».