Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Gli educatori ambientali del Comune assistono i cittadini
Ecco cosa succede alla postazione di via Piave
«Come evitare errori nel gettare la spazzatura? Ve lo diciamo noi»
Sara Landi, GROSSETO. La strada dell’informazione e dell’educazione per contrastare gli errori più comuni nella raccolta differenziata dei rifiuti. Il Comune di Grosseto ha messo di nuovo in campo i suoi educatori ambientali per incontrare i cittadini nelle postazioni dei cassonetti informatizzati dove si sono registrate finora le maggiori criticità. Tra queste la postazione di via Piave dove Il Tirreno ha incontrato Dominga Tammone che oltre ad essere una nota illustratrice (nonché vignettista del giornale) fa parte della squadra degli educatori ambientali del Comune. «Generalmente le persone di fronte alle spiegazioni a voce si sentono rassicurate e scoprono che molte perplessità o paure che avevano erano in genere alimentate dai social network o dal passaparola ma del tutto infondate – dice Dominga – Ad esempio molti pensano che questi cassonetti si blocchino facilmente e temono che i sacchi possano restare incastrati. In realtà l’apertura con il pedale è facilitata perché oltre a non esserci contatto col cassonetto basta premere fino in fondo perché il coperchio o il cassetto si richiudano da soli al termine dell’operazione. Se invece si preme solo fino a metà il cassetto resta bloccato ma solo per dare tempo a tutti di conferire i propri rifiuti con calma. Per sbloccarlo di nuovo basta premere fino in fondo».Il problema dei rifiuti incastrati può verificarsi in casi molto limitati con i due cassonetti della raccolta dell’organico (marrone) e dell’indifferenziato (grigio) che hanno il cassetto d’ingresso piccolo. «Questo cassetto – spiega Dominga – è fatto per i sacchi fino a 40 litri di capacità. Bisogna abituarsi a non inserire sacchi più voluminosi. Se il sacco troppo grande si incastra e non è possibile rimuoverlo bisogna chiamare Sei Toscana al numero verde 800 127484 in modo che il problema venga risolto il prima possibile».Può succedere infatti che chi arriva dopo trovando il cassonetto incastrato si senta in qualche modo “legittimato” a lasciare i propri rifiuti per terra. «Come è scritto anche sopra ogni cassonetto – ricorda Dominga – lasciare i rifiuti accanto alla postazione non è solo maleducazione ma un reato punibile ai sensi del decreto legislativo 152 del 2006. Ricordo che oltre a noi educatori che abbiamo il compito di spiegare le regole della differenziata ci sono anche gli ispettori ambientali che sono formati dal Comune per sanzionare i comportamenti scorretti».Tra le multe comminate c’è quella contro chi “migra” da una zona all’altra della città per buttare la propria spazzatura alla ricerca dei vecchi cassonetti stradali. «Ogni cittadino ha la sua 6 Card – spiega Tammone – e all’atto di ricevere la tessera sa in quale postazione deve conferire in via prioritaria; inoltre gli vengono indicate altre due vicine al proprio domicilio da utilizzare in alternativa. Se viene trovato a buttare i rifiuti altrove può essere multato». Quanto all’atteggiamento dei cittadini verso la differenziata gli educatori ambientali del Comune fotografano una situazione in cui si viaggia tra due estremi: dal cittadino disciplinato che ha appreso le regole e si dimostra collaborativo alle persone più scettiche e prevenute che manifestano il proprio malcontento ritenendo che differenziare sia una perdita di tempo. Non sono mancati neanche gli episodi spiacevoli. «Parlo anche a nome dei colleghi – dice Dominga – Ci è capitato di essere aggrediti verbalmente anche se siamo in strada solo per offrire un servizio e per spiegare le cose con calma e serenità. Ma l’amarezza viene compensata da chi si ferma anche solo per offrirci un caffè e da chi si dimostra davvero interessato a saperne di più per fare una buona differenziata».Tra gli argomenti più gettonati negli incontri con la cittadinanza c’è anche il tema del risparmio per le tasche dei cittadini. «La tessera 6 Card è abbinata a una utenza Tari – spiega Tammone – Per averla bisogna essere in regola per cui l’introduzione dei nuovi cassonetti ha portato all’emersione di molti cittadini che non pagavano la Tari. Questo è già di per sé un fatto positivo per il Comune. In più quando entrerà in vigore la tariffa puntuale ispirata al principio per cui chi più differenzia meno paga lo strumento della tessera è fondamentale perché ogni accesso al cassonetto viene registrato». E per i dubbi residui? Oltre a consultare bene la guida cartacea che viene consegnata insieme alla tessera 6 Card basta scaricare sul telefonino l’app gratuita Grosseto Clean che con la funzione “abbecedario dei rifiuti” risolve qualunque dubbio (dove butto una lampadina? E un piatto rotto?) e consente anche di inviare segnalazioni con foto all’ufficio ambiente del Comune che si attiva in tempo reale per risolvere le criticità.