La Nazione
Il contrammiraglio Aurelio Caligiore determinato ad agire prima dell’estate per il recupero delle ecoballe disperse due miglia a sud di Cerboli
PIOMBINO Il contrammiraglio Aurelio Caligiore, come ogni vero uomo di mare, non ama molto la scrivania e men che meno le scartoffie. Si preoccupa piuttosto della salute dell’ecosistema e della difesa di tanti angoli di paradiso che abbiamo in Italia, dall’Arcipelago Toscano, ai Faraglioni di Aci Trezza in Sicilia, alle coste della Sardegna, di Trieste, della Liguria. «Me ne potevo stare tranquillamente in ufficio a Roma – spiega Aurtelio Caligiore – dato che c’è una verifica in corso da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato per capire se la mia nomina rivesta profili di incompatibilità con la posizione di ufficiale in servizio come capo del reparto ambientale marino (Ram) della Guardia Costiera. Mi pare strano che un ufficiale della Guardia Costiera possa essere in conlitto con gli interessi dello Stato, però rispetto l’autorità. In ogni caso sono qui a lavorare perché non c’è tempo da perdere». «Le ecoballe – spiega il contrammiraglio Caligiore – possono rompersi e disseminare la costa del loro contenuto inquinante. Oppure possono essere anche ’arate’ dai pescherecci che praticano la pesca a strascico e che per errore solchino la zona vietata. Se ci viene permesso, vogliamo recuperare tutte le ecoballe prima dell’estate». Caligiore rivolge anche un appello alle istituzioni, da sindaci dei Comuni interessati alla Regione al Governo. Le ecoballe disperse costituiscono una vera emergenza. C’è bisogno di poteri di protezione civile per agire con procedimenti di somma urgenza per evitare lunghe procedure per i bandi di appalto a ditte specializzate per il recupero delle ecoballe. «Io vengo qui a titolo gratuito, senza compensi oltre al mio normale stipendio – afferma Caligiore – con la mia auto privata e soggiorno in un albergo a 68 euro a notte, spero solo di avere il rimborso spese. Stiamo facendo le ricerche con personale della Guardia Costiera senza costose consulenze esterne. Lo facciamo prima di tutto perché siamo gente di mare e amiamo questo ambiente. Chiediamo alle istituzioni di darci una mano, non vogliamo mollare e poi magari trovarci di fronte ad una emergenza in estate. Possiamo recuperare le ecoballe e mettere in sicurezza questo mare splendido a due passi dall’Isola di Montecristo, Pianosa, l’Elba e dalle spiagge più belle della Toscana. E’ inutile fare tutte le campagna di informazione sulla plastica con la riduzione delle bottiglie e altri oggetti monouso e poi non agire con grande determinazione e prontezza per eliminare un problema come questo delle ecoballe. Noi non ci arrendiamo» Luca Filippi
La Nazione, Cronaca di Grosseto
Il supporto di Circomare Piombino
Le unità navali impegnate
PIOMBINO Il supporto logistico e di mezzi navali alle operazioni di mappatura delle ecoballe viene fornito dalla Guardia Costiera di Piombino, anche ieri impegnata con due unità. Il comando Circomare Piombino del resto svolge la sua attività un un ambito piuttosto vasto che va da Donoratico fino a tutto il golfo di Follonica. L’area marittima dove sono state perdute le ecoballe invece si trova circa due miglia a sud dell’isola di Cerboli, praticamente al confine tra le province di Livorno e Grosseto, anche se in mare il concetti di confini geografici non è rapportabile a quello che di solito si intende sulla terraferma. E in ogni caso il problema della dispersione delle plastiche riguarda tutti i Comuni della zona.