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Economia circolare, scarti come risorsa

La Nazione, Cronaca Toscana

L’assessore toscano all’Ambiente Fratoni: «La nostra legge è innovativa a livello nazionale». Il nuovo ruolo «attivo» dei privati

di Lisa Ciardi

FIRENZE Circa 9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali l’anno non saranno più tali, ma torneranno materie prime. Anzi «materie prime seconde», ovvero scarti riutilizzabili in nuovi cicli produttivi. Lo prevede la legge regionale sull’economia circolare, passata un po’ in sordina vista la fase Coronavirus, ma cruciale per tanti settori produttivi. Non solo perché limiterà l’impatto ambientale di diverse catene industriali ma perché dovrebbe abbattere i costi di smaltimento dei rifiuti. «È la prima legge nazionale ad affrontare con un approccio complessivo la materia – spiega l’assessore all’ambiente della Regione Toscana, Federica Fratoni – e partendo da un cambio di rotta: i rifiuti non sono più materia da smaltire ma risorsa da riavviare a nuovi cicli produttivi. Sulle filiere tradizionali di carta, vetro e multimateriale operano già soggetti importanti pubblici e privati. Per gli speciali stiamo lavorando con le aziende per chiudere i loro cicli produttivi reimpiegando gli scarti, con una diminuzione dei costi di produzione. Puntiamo a ridurre al minimo le discariche: per gli urbani l’obiettivo a medio termine è il 10% di conferimenti, rispetto al 30% attuale, mentre non serviranno altri inceneritori rispetto agli attuali». Il piano dei rifiuti però ancora non c’è, mentre si potenziata il ruolo dei privati. «Il Piano sarà materia del prossimo Consiglio regionale – conclude l’assessore Fratoni – ma questa giunta finirà il mandato con un salto culturale: il tema dell’economia circolare come pilastro per lo smaltimento rifiuti. I prossimi anni dovranno vedere una modernizzazione impiantistica affiancata da una dimensione industriale: i privati potranno operare in modo più semplice realizzando impianti produttivi che useranno i rifiuti come materie prime. La Regione manterrà però un ruolo centrale, come organo deputato alla pianificazione e al controllo».

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