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Economia circolare, raccolta e recupero in Toscana

Convegno e confronto tra pratiche di raccolta e recupero di rifiuti nelle varie zone della Toscana, dal porta a porta a soluzioni di nuova generazione

FIRENZE — Si è tenuto questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze il convegno “Economia circolare e nuove pratiche per la raccolta ed il recupero”, organizzato dalla Cgil Toscana.

Un confronto tra esperienze diverse e buone pratiche portate avanti nelle varie realtà toscane rappresentate al tavolo dei relatori, presieduto dal responsabile del Dipartimento ambiente e territorio della Cgil Toscana Simone Porzio, erano presenti anche Matteo Biffoni presidente di Anci Toscana, Maurizio Brotini segretario CGIL Toscana, Nicola Ciolini presidente di Alia, Alessandro Fabbrini presidente di SEI Toscana, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, Daniele Fortini presidente di Reti Ambiente Toscana, Alberto Irace amministratore delegato Alia, Simonetta Poggiali, segretaria della Funzione Pubblica Cgil Toscana.

L’assessora regionale all’ambiente Monia Monni ha detto “Entro la fine dell’anno consegnerò il nuovo Piano dell’economia circolare al Consiglio regionale. Ci siamo dati obiettivi importanti: aumentare la qualità e la quantità della raccolta differenziata, introdurre l’obiettivo del 65% di riciclo e superare le discariche attraverso la realizzazione di impianti efficienti di riciclo e recupero. Questi elementi sono strettamente connessi tra loro, perché la raccolta differenziata è il mezzo più efficace per arrivare al raggiungimento dello scopo finale: estrarre valore dai rifiuti e far ritornare questo valore in circolo. Ricordiamoci però che è un mezzo, non un fine. I nostri obiettivi sono raggiungibili, ma ce la faremo solo se sapremo liberarci da gabbie ideologiche e pregiudizi per trovare le giuste soluzioni”.

L’assessora ha toccato anche il tema del porta a porta “Il porta a porta si sta rivelando efficace ma siamo consapevoli che ha un peso molto forte, sia dal punto di vista economico, che sulle spalle e sulle braccia dei lavoratori. Anche in questo senso dobbiamo superare le ideologie e valutare tutto: efficacia degli strumenti, economicità processi, rispetto diritti lavoratori, giustizia tra i generi nello svolgimento delle stesse funzioni”.

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