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Giani: «Oggi subiamo un danno grave e intendiamo denunciarlo con forza»
Economia circolare, la Toscana ha rispettato i tempi per i bandi Pnrr ma ora dovrà aspettare
Cispel: «Il rinvio del Mite è una decisione discriminatoria, il sistema toscano ha lavorato sodo per presentare nei tempi previsti progetti seri per circa 400 milioni di euro. La Regione faccia sentire la sua voce»
Di Luca Aterini
I termini per presentare domanda di finanziamento tramite i bandi sull’economia circolare predisposti dal ministero della Transizione ecologica (Mite), attingendo alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sul fil di lana si allungano di un mese. Una decisione che rischia adesso di danneggiare la Toscana, già stretta nella morsa dei tempi strettissimi previsti per gli investimenti nell’ambito Pnrr.
«Il Mite ha comunicato oggi, un giorno lavorativo prima della scadenza prevista per lunedì prossimo, il rinvio di un mese per la presentazione dei progetti per interventi di economia circolare finanziati dal Pnrr. Si tratta di una decisione gravissima – commenta Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana – supportata da una motivazione inaccettabile: non sono arrivati abbastanza progetti da parte delle regioni del Sud Italia. Il sistema toscano (aziende, Ato, Regione) ha lavorato sodo in questi mesi per presentare nei tempi previsti progetti seri su tutte le linee di finanziamento, con un pacchetto di decine di interventi per circa 400 milioni di euro».
Ad oggi, informano dal Mite, a livello nazionale sono 1.400 le domande presentate per provare ad attingere ai bandi sull’economia circolare, per un ammontare pari a 1.600 milioni di euro sui 2.100 resi disponibili dal Pnrr (1.500 per Comuni e imprese pubbliche, 600 per le imprese private).
Ma la maggior parte di queste domande è stata presentata però da aziende del centro-nord, mentre l’obiettivo di coesione territoriale stabilito dal Pnrr prevede che le risorse vengano affidate per il 60% al centro-sud, ambito nel quale rientra peraltro anche la Toscana, che però è riuscita a rispettare i tempi imposti dal ministero.
Ora però anche i proponenti toscani si troveranno ad aspettare: le scadenze del Mite sono slittate infatti dall’11 di febbraio dal 16 al 23 marzo, a seconda della linea di intervento considerata. Per Perini e le aziende di servizio pubblico rappresentate da Cispel «il rinvio è un premio immeritato a chi non riesce a fare progetti e a rispettare i tempi indicati non solo dai bandi, ma dalle stesse scadenze del Pnrr, e rappresenta uno schiaffo a chi lavora rispettando le scadenze. Una decisione istituzionale discriminatoria, dal momento che chi ha presentato progetti entro oggi subirà l’handicap di non avere potuto usare il tempo che altri proponenti meno efficienti avranno. Auspico che la Regione Toscana faccia sentire la sua voce nei confronti del Governo e del ministero, e che i progetti presentati per tempo abbiano la priorità su quelli presentati dopo e che siano subito valutati e finanziati, senza aspettare un altro mese, considerate le scadenze rapidissime del Pnrr», conclude il presidente Cispel.
Sulla stessa linea il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: «La proroga concessa dal Mite, un giorno prima della scadenza dei bandi, penalizza duramente il significativo lavoro portato avanti da Regione, Ato e aziende che hanno preso molto seriamente la sfida lanciata dal Governo sulla transizione ecologica. Nei tempi richiesti la Toscana ha candidato nel suo complesso interventi per 400 milioni di euro, con l’obiettivo di rendere effettiva l’economia circolare nella nostra Regione. Oggi subiamo un danno grave e intendiamo denunciarlo con forza».
Anche l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni, sottolinea con forza che «i ritardi di altri non possono pagarli i cittadini toscani e questo slittamento dei tempi di un mese è un danno ingiusto che non possiamo accettare in silenzio. Se vi sono ritardi nella presentazione dei progetti questo non può essere motivo sufficiente per penalizzare chi ha lavorato duramente e nel rispetto dei tempi. Voglio ringraziare gli uffici regionali, le Autorità d’ambito e gli operatori toscani per il lavoro fatto in queste settimane, dimostrazione della vivacità della Toscana nel raccogliere la sfida del Pnrr, ma oggi subiamo una penalizzazione ingiustificabile e lo ribadiremo in ogni sede istituzionale possibile».