Il Sole 24 Ore
Economia circolare, in corso la consultazione
La Strategia nazionale punta a ridurre le emissioni e massimizzare il recupero
Paola Ficco
C’è tempo fino a martedì 30 novembre per rispondere alla consultazione pubblica per l’aggiornamento della “Strategia nazionale per l’economia circolare” aperta dal ministero della Transizione ecologica (Mite) lo scorso 30 settembre. L’avviso chiama a una riflessione collettiva per il successo della transizione ecologica, il cui esito dipenderà da una semplificazione normativa e da un maggiore grado di consapevolezza e partecipazione da parte dei cittadini «anche attraverso un inedito sforzo di informazione, comunicazione e educazione nazionale». I contributi di idee potranno essere inviati all’indirizzo mail SEC-MITE@mite.gov.it.
Si tratta dell’aggiornamento del documento “Verso un modello di economia circolare per l’Italia”. pubblicato nel 2017, per un suo adeguamento ai nuovi piani e programmi varati dall’Europa: riduzione delle emissioni e contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici «per supportare la transizione verso modelli circolari» e «generare catene di valore sostitutive di quelle tradizionali, massimizzando il recupero e il riciclo dei rifiuti».
Eco-progettazione ed ecoefficienza sono gli obiettivi da raggiungere con «nuovi strumenti amministrativi e fiscali» per potenziare gli assi portanti dell’economia circolare: mercato delle materie prime seconde, responsabilità estesa del produttore (Epr) e del consumatore, diffusione di pratiche di condivisione e di «prodotto come servizio», supporto per raggiungere la neutralità climatica, tabella di marcia di azioni e target misurabili di qui al 2040. L’aggiornamento della “Strategia” è stato inserito tra le riforme a supporto degli investimenti della Missione 2, Componente 1 del Pnrr.
La “Strategia” interesserà anche le aree eco-progettazione ed innovazione di prodotto, bioeconomia, blue economy, materie prime critiche. inoltre comprenderà alcune importanti misure: sistema digitale tracciabilità dei rifiuti per sviluppare un mercato di materie prime seconde, sviluppo di sistemi di incentivazione fiscale per supportare l’utilizzo di materiali derivanti dalle filiere del riciclo; sistema di tassazione che renda il riciclo più conveniente rispetto alla discarica; rafforzamento della legislazione su End of Waste (fine del rifiuto) e Cam (Criteri ambientali minimi) e applicazione nei settori strategici di costruzioni, tessile, plastiche, Raee; supporto allo sviluppo di progetti di simbiosi industriale, anche attraverso strumenti normativi e finanziari.