Economia circolare, dalla Toscana progetti per 407,8 mln di euro candidati ai bandi Pnrr

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Economia circolare, dalla Toscana progetti per 407,8 mln di euro candidati ai bandi Pnrr

In totale sono 145 i progetti candidati, la metà riguarda l’Ato costa

Giani: «Ottimo lavoro condotto dai tre Ambiti territoriali ottimali e dai gestori del servizio di smaltimento dei rifiuti»

Dopo il rinvio di un mese stabilito a febbraio, sono scaduti oggi i termini indicati dal ministero della Transizione ecologica (Mite) per la presentazione dei progetti candidati ai bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dedicati all’economia circolare: a fronte di un ammontare disponibile a livello nazionale pari a 2,1 miliardi di euro, dalla Toscana sono stati candidati ai bandi Pnrr 145 progetti, per un ammontare complessivo di 407,8 milioni di euro.

«Si è trattato di un ottimo lavoro, condotto dai tre Ambiti territoriali ottimali e dai gestori del servizio di smaltimento dei rifiuti», ha dichiarato oggi il presidente Eugenio Giani, durante la presentazione dei progetti che si è tenuta stamani a Firenze, in Palazzo Strozzi Sacrati.

Se avranno accesso ai fondi Pnrr, questi impianti dovranno essere concretamente realizzati entro il 2026. «Grazie alle aziende, finalmente ci sono le condizioni per fare gli impianti utili in Toscana per gestire i propri rifiuti e raggiungere l’autosufficienza», ha aggiunto il presidente della Confservizi Cispel regionale, Nicola Perini.

Come ricordano dalla Giunta regionale, i bandi Pnrr permettono di ottenere finanziamenti per la realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti, per il miglioramento e la meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, per l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento o riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata e per l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento o riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, di fanghi di acque reflue, di rifiuti di pelletteria e di rifiuti tessili. C’è poi una linea finanziaria riservata ai cosiddetti progetti ‘faro’ di economia circolare per ciò che riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti elettronici, plastici e tessili.

«Le richieste della Toscana abbracciano tutti questi vari ambiti di intervento con soluzioni di qualità, che ci auguriamo quindi vengano in larga parte finanziate – ha spiegato l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni – Attendiamo dunque fiduciosi l’esito dei bandi nazionali, ma tengo a precisare che contiamo comunque di finanziare e quindi realizzare tutti i progetti che abbiamo in cantiere».

Sulla concreta natura di questi progetti sono però ancora molti i dettagli da chiarire. I dati riportati dalla Giunta regionale informano che su 145 progetti candidati in Toscana circa la metà riguarda l’Ato costa – qui ricadono 70 progetti per complessivi 193 milioni di euro –, ma non sono state dettagliate né le possibili localizzazioni impiantistiche, né i tipi di progetti elaborati. Sarà forse necessario attendere anche la scadenza dell’avviso pubblico regionale per la “realizzazione di impianti di recupero/riciclo rifiuti urbani e/o rifiuti derivati dal trattamento degli urbani”, prevista per il 31 marzo, per saperne di più. Al momento è dato sapere che «si va da quelli per l’infrastrutturazione del territorio, ai centri di raccolta-riuso, alle compostiere di comunità, alla digestione anaerobica con la produzione di biometano, alla valorizzazione degli imballaggi, alla gestione dei materiali assorbenti e dei rifiuti tessili, oltre ai sistemi per lo spazzamento e la pulizia delle spiagge».

Maggiori informazioni sono invece già state rese disponibili per gli altri due Ato toscani, ovvero centro e sud: in entrambi i casi i progetti puntano forte sulla partita dei biodigestori, ovvero la più avanzata soluzione tecnologica a disposizione per valorizzare i rifiuti organici.

Nell’Ato centro si candidano infatti un digestore anaerobico da 28,5 mln di euro (previsto a Selvapiana, nel Comune di Rufina) e una piattaforma di selezione e avvio a riciclo per la carta e cartone provenienti dalla raccolta differenziata (attesa a Pistoia, in via Pratese) da 12,5 mln di euro, oltre a vari progetti più piccoli: 11 centri di raccolta per rifiuti ingombranti, l’installazione di cassonetti “intelligenti” e «speciali mezzi ecologici in grado di porsi come terminali mobili per la raccolta di particolari tipologie di rifiuti».

Nell’Ato sud figurano invece 18 progetti che prevedono l’acquisto di contenitori ad accesso controllato per la tariffa puntuale (19,8 milioni di euro), 6 progetti finalizzati all’installazione di isole ecologiche interrate (6,6 milioni di euro), 17 progetti per la realizzazione di 11 nuovi centri di raccolta e i 6 adeguamenti previsti di centri già esistenti (7,3 milioni di euro). Infine sono 7 i nuovi impianti, che  pesano complessivamente per 100,6 milioni di euro: si tratta di tre digestori anaerobici, una linea di trattamento di multimateriali, di un impianto di selezione di imballaggi cellulosici, un separatore di vari materiali riciclabili e l’ammodernamento di un impianto di compostaggio.

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