Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba
Ecoballe, l’ipotesi di un risarcimento
Follonica. L’operazione di recupero delle 56 ecoballe di plastica compattata abbandonate cinque anni fa di fronte all’isola di Cerboli dalla nave Ivy ha un costo considerevole che, ad oggi, pesa sulle spalle della comunità. Per il Golfo di Follonica è stato deliberato lo stato di emergenza per un periodo di sei mesi e per il recupero è stata stanziata la somma di 4 milioni di euro dal Fondo per le emergenze nazionali. È un prezzo che, per l’amministrazione comunale follonichese, non dovrebbe essere pagato dai cittadini ma, piuttosto, dai responsabili che hanno causato un danno ambientale. Proprio per questo motivo in questi giorni il sindaco Andrea Benini sta valutando insieme all’ufficio legale del Comune di intentare una causa per risarcimento danni nei confronti dei responsabili del danno ambientale. Ad oggi delle 56 ecoballe disperse al largo del Golfo di Follonica ne sono state recuperate 13 e le operazioni dureranno ancora a lungo con grande dispiegamento di forze e di mezzi. Tutto risale al 23 luglio 2015 quando una nave cargo battente bandiera delle isole di Cork salpa da Piombino in direzione Varna, in Bulgaria. A bordo c’è un carico di 1.888 balle di rifiuti di plastica da incenerire. A causa di un’avaria, un’ora dopo la partenza il comandante della Ivy dà però ordine di rilasciare in mare una parte del carico: le 56 balle che a distanza di 5 anni ancora devono essere tolte dal fondale marino. In mare, nel santuario dei Cetacei, finiscono 65 tonnellate di plastica. Le ecoballe restano indisturbate sul fondo del mare fino a quando il 31 luglio 2019 una di esse finisce per puro caso nelle reti di un peschereccio di Piombino. Da quel giorno la questione è diventata un caso nazionale e da agosto sono ricominciate le operazioni condotte dalla Marina militare. «È la collettività che si sta facendo carico di pagare questo disastro ambientale – dice Benini – e credo che sia giusto valutare eventuali azioni legali a carattere risarcitorio nei confronti dei responsabili». E per farlo Follonica guarda anche al Comune di Piombino in vista di un’azione condivisa. L’ipotesi di un’eventuale causa di risarcitoria è sorta recentemente ed è tutta ancora da definire ma la volontà del sindaco di Follonica è chiara. Nel frattempo, le operazioni nelle acque del Golfo proseguono non senza difficoltà. Le attività condotte nel tratto di mare antistante Piombino e, sotto il coordinamento del dipartimento della Protezione civile, vedono impegnate la nave Anteo e il cacciamine Termoli, con a bordo i palombari della Marina Militare, il ministero dell’Ambiente, la Regione, oltre a mezzi e personale della capitaneria di porto. –g.s