Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba
Ecoballe, Greenpeace chiede il dettaglio dei costi sostenuti
Piombino. «Nell’ottica della massima trasparenza chiediamo che siano resi pubblici al più presto i costi sostenuti finora dalla pubblica amministrazione, i dati relativi alla caratterizzazione chimico-fisica delle ecoballe recuperate a partire dallo scorso agosto e le altre analisi ambientali che possano escludere eventuali sversamenti di microplastiche e reflui dalle ecoballe oltre a possibili danni all’ecosistema marino». Ad avanzare la richiesta è Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace. La richiesta arriva in scia all’aggiornamento diffuso dal ministero dell’Ambiente sulle operazioni di recupero delle ecoballe disperse 5 anni fa dalla motonave Ivy nel golfo di Follonica. Quindici sono quelle recuperate dall’avvio delle operazioni in scia alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. In campo, con il coordinamento del dipartimento di Protezione civile nazionale, Ispra, Guardia costiera, Cnr e Marina Militare. Al netto delle altre 16 finite nel sacco delel reti di pescherecci o spiaggiate sul fondale marino ne restano altre 25. «La nostra organizzazione si complimenta con tutti gli attori coinvolti per quanto fatto finora e chiede che sia resa pubblica una tempistica breve e certa relativa al recupero delle balle già individuate sui fondali – prosegue Ungherese -. D’altra parte, considerando il numero di enti, uomini e mezzi coinvolti è lecito aspettarsi che ciò avvenga nel più breve tempo possibile visto che siamo nelle acque del Santuario dei Cetacei, un’area marina che merita di essere realmente tutelata». Sulla vicenda Greenpeace ha presentato un esposto alla Corte dei conti per danno erariale nei confronti della Regione Toscana che, all’epoca dei fatti, aveva in mano una fidejussione di quasi 3 milioni di euro a garanzia dei possibili danni ambientali intercorsi durante le operazioni di trasporto.