Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
dopo l’incendio alle Strillaie
Autorizzato invio di spazzatura verso la discarica di Peccioli
Grosseto. L’Ato Toscana Costa ha autorizzato l’Ato Toscana sud a portare nella discarica di Peccioli, in provincia di Pisa, e in quella di Scapigliato, vicino a Rosignano, in provincia di Livorno, fino a 15mila tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti dalla provincia di Grosseto. Al momento è in corso il procedimento di omologa, finito il quale i rifiuti potranno essere trasferiti. Il trasporto fuori dai confini provinciali può essere autorizzato solo in casi particolari, dato che, in regime normale, ogni Ato deve occuparsi sul proprio territorio dei rifiuti prodotti dai loro cittadini. In questo caso, le circostanze sono eccezionali, visto che il problema è nato dopo che l’impianto di trattamento dei rifiuti Futura spa, alle Strillaie – tra Grosseto e Marina – è andato a fuoco a fine gennaio. Per di più, la discarica di Cannicci, nel comune di Civitella Paganico, è attualmente chiusa per lavori. E, per di più, l’intervento si sta prolungando anche a causa – fanno sapere dall’Ato – delle difficoltà a reperire le materie prime, in questo particolare momento in cui, con la corsa alle ristrutturazioni, l’approvvigionamento è più difficoltoso. In questo impianto vengono di norma portati i rifiuti indifferenziati prelevati dai cassonetti di tutta la provincia. Qui vengono vagliati, seccati, sminuzzati e pressati nelle ecoballe per essere poi portati in discarica. Un’altra linea viene usata invece per i rifiuti organici, che qui vengono trasformati in compost. A seguito dell’incendio l’impianto è stato fermato e i rifiuti vengono solo momentaneamente scaricati dai camioncini di Sei Toscana nelle vasche di accumulo delle Strillaie – e nella stazione di trasferenza di Valpiana, per quel che riguarda la zona nord della provincia – quindi vengono ricaricati sui tir e portati in altri impianti. La destinazione è Arezzo, Terranova Bracciolini o Asciano, le altre tre sedi di impianti di trattamento dei rifiuti. Da queste “stazioni”, quindi, le ecoballe vengono poi portate nel Pisano e nel Livornese. Insomma, un giro di più di mezza Toscana. Un lungo “tour”, con tutti i costi che esso comporta. F. F.