Dopo il metodo tariffario rifiuti Arera tempi stretti per il Pef

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Dopo il metodo tariffario rifiuti Arera tempi stretti per il Pef

Italia Oggi

Dopo il metodo tariffario rifiuti Arera tempi stretti per il Pef

di Lorenzo Pietra

Tempi stretti per l’elaborazione del Piano economico finanziario 2022-2025. Dopo i nuovi principi regolatori per la sua elaborazione e il Metodo tariffario rifiuti (MTR-2) emanati da Arera (l’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente), gli enti locali possono procedere all’elaborazione del piano ma devono farlo in fretta: i termini infatti scadono il 31 dicembre, esattamente come quelli per l’approvazione del bilancio di previsione.

Per agevolare la redazione del Pef, l’Autorità presieduta da Stefano Besseghini ha anche pubblicato anche gli schemi-tipo da utilizzare per la produzione degli allegati e il tool di calcolo per la sua redazione.

La nuova metodologia prevista dalla delibera 363/2021/R/rif rafforza ancor di più i principi ispiratori già introdotti dal primo Metodo tariffario. In particolare, la nuova disciplina è permeata dal concetto di circular economy, oramai profondamente radicato nelle regolamentazioni in materia di rifiuti e ambiente.

La circolarità è ricercata su diversi livelli. In prima battuta in riferimento alle regole di riconoscimento dei costi d’uso del capitale, proprio per invogliare gli operatori nel settore ad effettuare nuovi investimenti, anche considerato che il tasso di rendimento del capitale investito è molto significativo. È confermata inoltre la presenza di un fattore di sharing nella quantificazione dei ricavi, che determina l’applicazione di un principio di compartecipazione dei benefici tra utenti e gestori, nell’ottica di un miglioramento della qualità complessiva del servizio di gestione integrata dei rifiuti.

Tra i principali elementi di circolarità c’è poi la determinazione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione tecnologica e porre le basi per un miglioramento delle performance ambientali. Inoltre, la metodologia prevede l’implementazione di un sistema perequativo attraverso un meccanismo di incentivi e disincentivi basato sulla gerarchia dei rifiuti. Si parte dalla migliore opzione ambientale, rappresentata dalla prevenzione alla produzione dei rifiuti, per passare alla preparazione per il riutilizzo e riciclo e al recupero energetico, per finire con la peggiore opzione rappresentata dallo smaltimento in discarica o presso impianti di incenerimento senza recupero di energia.

Il progetto di Arera in materia di ambiente si conferma molto ambizioso, orientato a sviluppare un processo nel quale sono premiati i comportamenti virtuosi e disincentivati quelli non green. Un sistema finalizzato a rendere ancor più convenienti le tariffe di smaltimento delle frazioni differenziate rispetto a ciò che finisce in discarica, con l’obiettivo di perseguire un generalizzato e progressivo miglioramento della qualità nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

Un percorso che non è privo di ostacoli, a volte anche per difficoltà della stessa Autorità a garantire i termini di scadenza, ma che in ogni caso sembra segnare la strada giusta per il futuro.

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