La Nazione, Cronaca di Grosseto
Distretto green per rifiuti riciclabili
Per questo progetto, per materiali non differenziabili, la giunta avrebbe individuato già un’area
FOLLONICA Un distretto green per trattare rifiuti «non differenziabili ma potenzialmente riciclabili». È uno dei punti contenuti nelle linee programmatiche della giunta Benini e portato nella seduta dell’ultimo consiglio comunale del 2020. «Il Comune di Follonica può diventare attrattatore di nuove imprese nell’ambito dell’economia circolare sfruttando la posizione centrale rispetto al territorio delle colline Metallifere e Val di Cornia» si legge nel piano programmatico della giunta Benini. Si parla di rifiuti come carta e cuoio ma anche pneumatici, tessili sanitari, calzature e rifiuti da edilizia. Il Comune ha già individuato l’area. Si tratta di una porzione di terreno di sua proprietà nella zona industriale di Follonica. Il sindaco ne parla durante il suo intervento in consiglio comunale. Una scelta che non convince l’opposizione di centrodestra. Ma a spezzare una lancia a favore di Benini è Mario Matteucci, consigliere Pd. «È un impianto che serve a chiudere il ciclo dei rifiuti, fatto a norma e non inquinante – dice Matteucci -. Questo significa non portare più rifiuti come i pneumatici in Veneto con conseguente abbattimento dei costi. Un distretto green a Follonica è una risorsa per l’ambiente e anche nuovi posti di lavoro». Matteucci spiega che dai penumatici si ricava l’odore di limone «che le massaie vogliono per i detersivi». «L’amministrazione comunale deve investire sull’innovazione – gli fa eco l’assessore Mirjam Giorgieri –. Il Comune ha fatto bene perchè questa è economia circolare. Mi dispiace solo per la critica che è stata mossa. Noi vogliamo una città inclusiva e sostenibile». E le critiche al progetto sono quelle che arrivano dall’opposizione di centrodestra che subito pensa ad un nuovo inceneritore. Giorgieri, poi, snocciola i dati della raccolta differenziata in città. «Il Comune di Follonica ha visto crescere le percentuali di differenziata – prosegue Giorgieri – dal 46% del 2014 al 63,45% del 2020. Sono dati certificati. Le percentuali di raccolta non si modificano con uno schiocco di dita ma con un lavoro di anni». Ma Massimo Di Giacinto non è d’accordo. «Gli ultimi dati certificati – chiarisce il consigliere di opposizione – sono quelli del 2019 quando la differenziata si attestava al 55%». «Mi associo a Matteucci – conclude l’assessore Giorgieri – Il distretto green è un investimento sulla città. Gli impianti di riciclo e riutilizzo sono quanto di più necessario e non sono puzzolenti. Follonica vuole investire sull’innovazione e l’economia circolare». Angela D’Enrico