Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
«Differenziata di scarsa qualità»
Il Forum chiede di vedere i conti
Grosseto. Dove sono i risparmi sulla bolletta dei rifiuti che dovrebbero derivare dalla vendita del materiale raccolto e riciclato? E siamo sicuri che l’aumento della raccolta differenziata con i cassonetti intelligenti sia automaticamente sinonimo di “buona raccolta”, cioè rifiuti differenziati a dovere, di alta qualità tale da consentire di rivenderli con adeguati ricavi? Le domande arrivano dal Forum Ambientalista che da sempre è attento osservatore dell’operato delle amministrazioni comunali sui rifiuti. E che muove due critiche all’assessora all’Ambiente di Grosseto Simona Petrucci. La prima è la mancata applicazione della tariffa puntuale. «L’ultimo Rapporto Ispra del ministero dell’Ambiente – dice Roberto Barocci, portavoce del Forum Ambientalista – scrive sugli 872 Comuni in cui si paga solo in proporzione al peso del conferimento dell’indifferenziato, di cui ben 212 con raccolta differenziata tra l’85 per cento e il 90 per cento, che “in Italia, per l’anno 2019, il costo totale pro capite medio nei Comuni a tariffazione puntuale, è pari a 139,28 euro per abitante per anno. . . con una percentuale di raccolta differenziata pari all’81,2 per cento”. I grossetani per lo stesso anno hanno pagato circa il doppio con la metà di raccolta differenziata». Nel suddetto Rapporto si legge anche che la tipologia di raccolta maggiormente utilizzata è il porta a porta con contenitori riutilizzabili dotati del codice di riconoscimento, che è adottato da oltre il 60 per cento dei Comuni. «Tale tipologia di raccolta consente un efficace controllo giornaliero sul corretto conferimento», osserva Barocci. Grosseto, però, ha abbandonato il porta a porta per i cassonetti automatizzati. E questo, secondo l’analisi del Forum Ambientalista, ha portato a una scarsa qualità della raccolta differenziata, seconda critica mossa all’operato del Comune di Grosseto. «A Grosseto – dice Barocci – la permanenza dei cassonetti stradali non consente di avere il controllo sulla purezza delle frazioni raccolte, tali da produrre entrate consistenti con la loro cessione alle industrie. Per questo motivo molti Comuni hanno abbandonato i cassonetti “intelligenti”. Infatti, oltre alla quantità differenziata che cresce con il meccanismo della Tariffa puntuale, perché premia i cittadini virtuosi, è la purezza dei materiali differenziati a fare la differenza maggiore. Scrive il Rapporto: “I ricavi complessivi della raccolta differenzia della plastica, quasi completamente derivanti dagli imballaggi, ammontano al 58,1 per cento dei costi complessivi sostenuti”. Tali entrate sono per i Comuni a Tariffa puntuale pari al 63 per cento dei costi complessivi per i metalli. Minori, ma sempre significativi i ricavi per la carta (21,3) e per vetro (11,3)». L’ultimo accordo tra i Comuni (Anci) e i produttori di carta (Conai) prevede ben otto diversi valori al conferito in funzione della presenza di frazioni estranee alla carta, fino al massimo consentito del 10 per cento di frazione estranea. Per stabilire il corrispettivo da pagare ai Comuni si va dalla prima fascia col 100 per cento del valore, pari a 117 euro a tonnellata per l’anno 2021, se la frazione estranea è inferiore al 1,5 per cento del totale, fino all’ottava fascia, il cui valore è zero se vi si rinviene una frazione estranea oltre il 10 per cento. «Mentre nei Comuni più virtuosi i ricavi dalla vendita delle frazioni raccolte dimezzano il costo del servizio di raccolta/trasporto/trattamento/riciclo, a Grosseto tali entrate non sono mai state pubblicate», dice Barocci. Non lo ha fatto l’amministrazione Bonifazi, non lo ha ancora fatto l’amministrazione Vivarelli Colonna che, con ormai cinque anni di governo alle spalle, «non può più giustificare il suo operato appellandosi alla disastrosa eredità lasciata dalla giunta Bonifazi». Da qui la richiesta del Forum Ambientalista: «Chiediamo pubblicamente all’assessora Petrucci: a quanto ammontano le entrate in percentuale sul costo complessivo del servizio, come calcolato da Ispra, per la vendita rispettivamente delle plastiche, dei metalli, del vetro e della carta raccolte a Grosseto e cedute alle industrie?».