Greenreport
Dal Recovery fund alla Toscana saranno riservati “circa 12,5 miliardi di euro”
Il Piano prevede sei macro-missioni, a loro volta suddivise in cluster o insiemi di progetti omogenei
Mentre scriviamo a Palazzo Chigi è in stand-by il Consiglio dei ministri che ha all’ordine del giorno la “definizione e attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ovvero il fondamentale piano di rilancio post-Covid da finanziarsi attraverso i fondi europei, ma la Toscana è al lavoro per farsi trovare pronta.
Il contributo che sta cercando di dare alla definizione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, il cosiddetto Recovery plan, è stato illustrato nei giorni scorsi nella commissione Politiche europee del Consiglio regionale dal direttore generale della Regione, Antonio Davide Barretta: un passaggio propedeutico alla comunicazione che il presidente Eugenio Giani farà in Consiglio entro la fine dell’anno.
Come spiega Barretta l’importo del Recovery fund destinato all’Italia “è di 191miliadi di euro, dei quali 63,8 sovvenzioni a fondo perduto, mentre 127,6 in prestito”. In questo contesto alla Toscana saranno riservati “circa 12,5 miliardi di euro”. Risorse che andranno ad aggiungersi a quelle previste dal programma dei fondi europei 2021-2027, con la differenza, ha avvertito il direttore generale, che al contrario di quelle del programma ’21-’27, “è ancora molto incerto quante delle risorse in arrivo dal Recovery Fund saranno poi gestite direttamente dalle Regioni”. Il Piano prevede sei macro-missioni, a loro volta suddivise in cluster o insiemi di progetti omogenei atti a realizzare le missioni
«Quando si parla di fondi europei la Toscana c’è e se chiamata in causa ha la possibilità di mettere in campo proposte, progetti e soprattutto una visione», dichiara Francesco Gazzetti (Pd) nelle vesti di presidente della Commissione, all’interno della quale “tutti i passaggi decisivi e le questioni inerenti potranno trovare casa, occasione di riflessione e confronto e possibile condivisione delle scelte”.
Sullo stato dei lavori, dal Consiglio emerge che la Toscana ha già messo a fuoco le sei macro-missioni, ma nel corso della seduta la consigliera Irene Galletti (M5S) ha chiesto approfondimenti sulle missioni, “per le quali manca ancora l’indicazione dei cluster”.
Più in generale, resta molto da capire su quali capitoli di spesa intenda puntare maggiormente la Toscana: come da indicazione Ue la green economy dovrà rappresentare un caposaldo, e da questo punto di vista particolare attenzione sembra sarà dedicata ai progetti legati ai servizi pubblici locali. «Tra le proposte di investimento che hanno avanzato i settori dei servizi pubblici, noi – ha dichiarato nei giorni scorsi l’assessore regionale all’Ambiente, Monia Monni – abbiamo già fatto nostre quelle delle aziende di gestione dei rifiuti e del servizio idrico integrato, e questi input sono diventati la base su cui abbiamo orientato la nostra proposta di utilizzo delle risorse del Recovery fund».