Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Da Travison no all’inceneritore
«Piuttosto finire le bonifiche»
Scarlino. L’amministrazione comunale di Scarlino continua a ribadire la totale contrarietà alla riapertura dell’inceneritore e annuncia la costituzione di un gruppo di lavoro che comprenderà i membri della consulta per l’ambiente, tra cui il presidente del comitato per il No all’inceneritore Mario Monciatti, e le aziende che hanno sede nella piana per controllare l’area del Casone.«Nei prossimi giorni – dichiara la sindaca Francesca Travison – verrà convocata la consulta per l’ambiente e presenteremo ufficialmente il gruppo che dovrà lavorare in sinergia per incrementare ulteriormente i controlli nella piana di Scarlino. Al tavolo prenderanno parte le aziende dell’area che hanno già dato la propria disponibilità. Vogliamo impostare un sistema di monitoraggio ulteriore rispetto a quelli già presenti per fornire ai cittadini maggiori garanzie sulla situazione ambientale della piana. Vogliamo andare a fondo della questione». L’uscita della sindaca arriva dopo che Scarlino Energia, società proprietaria dell’impianto, sta preparando le carte per apportare le modifiche necessarie a farlo ripartire (è spento dal 2015 a seguito di vicende giudiziarie). Il primo passo è la consegna della documentazione integrativa alla Regione, poi si dovrà passare dalla Conferenza dei Servizi. Prospettiva che non piace, tra gli altri, al Comune. Anche perché la piana, dove sorge tutto il polo industriale, è inquinata e le bonifiche non sono ancora state completate.«Abbiamo negato a Scarlino Energia la proroga chiesta per portare a termine le bonifiche – continua la sindaca Travison – proprio perché vogliamo aprire un nuovo capitolo per l’area del Casone, dove non è assolutamente previsto un inceneritore, nuovo o vecchio che sia, ma sono in programma bonifiche e controlli ambientali. Ancora una volta facciamo appello alla Regione Toscana che di fatto ha il compito di avallare o meno le richieste di Scarlino Energia. Lo abbiamo detto in tutte le sedi e lo affermiamo nuovamente: il nostro territorio non può sopportare un inceneritore, la situazione ambientale dell’area non lo permette. Ci auguriamo che la nuova amministrazione regionale metta fine a questa lunga storia che da troppi anni interessa Scarlino, costata energie e risorse che potrebbero essere meglio impiegate nel recupero ambientale della piana». Monciatti parla di un’ennesima «campagna pubblicitaria in favore dell’inceneritore». «Colpisce – dice – che per la Scarlino Energia e per gli sponsor politici regionali dell’inceneritore, sia irrilevante il diffuso, gravissimo ed irrisolto inquinamento della Piana di Scarlino o il ben ragionevole dubbio sullo stato di salute dei suoi abitanti». Monicatti si chiede sopratutto perché non venga pianificato e realizzato un possibile sistema di chiusura effettiva del ciclo dei rifiuti che possa «portare innovazione, benessere e lavoro, effettiva tutela dell’ambiente e della salute». — G.S.