Greenreport
Csai al lavoro per ricavare biometano dalla discarica di Podere Rota
«Per rendere ancora più virtuoso l’utilizzo del biogas, stiamo progettando anche un impianto di produzione di biometano per autotrazione, con tanto di stazione di servizio davanti alla discarica»
La partecipata pubblica Csai, che gestisce a Podere Rota l’omonima discarica per rifiuti speciali non pericolosi, sta affrontando da tempo l’iter autorizzativo per proseguire (o meno) col suo progetto di sviluppo a servizio dell’economia circolare composto da numerosi tasselli, tra cui «un impianto di produzione di biometano per autotrazione con tanto di stazione di servizio davanti alla discarica», dichiarano oggi dalla società.
«Grazie alla produzione di biogas di discarica (13.265.954 m3 nel 2020), che viene recuperato ai fini della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (21.377 MW, interamente ceduti alla rete nazionale, pari al consumo medio annuo di circa 8.000 residenze domestiche), nel 2020 abbiamo evitato l’emissione di 46.684 ton/CO2eq dando il nostro importante contributo alla lotta ai cambiamenti climatici», spiegano da Csai.
In quest’ottica, la produzione e distribuzione di biometano – un gas rinnovabile che sostituisce perfettamente il metano di origine fossile – viene proposta dalla società «per rendere ancora più virtuoso l’utilizzo del biogas» captato dalla discarica.
Il biogas è costituito infatti principalmente da metano (CH4) e da anidride carbonica (CO2) ed è una fonte energetica rinnovabile, poiché la produzione di energia elettrica tramite biogas emette in atmosfera CO2 di origine non fossile e dunque ad impatto climatico neutro.
È infatti necessario distinguere tra emissioni “antropogeniche”, causate da attività umane, e “biogeniche”, legate a processi naturali quali il rilascio di biogas da residui vegetali e animali. Per questo si dicono “evitate” le emissioni di gas serra corrispondenti a un determinato quantitativo di energia elettrica o termica ricavato da fonti fossili che vengono per l’appunto “evitate” producendo un quantitativo pari di energia ma ottenuto da fonti rinnovabili, che non danno luogo a emissioni climalteranti di origine antropogenica.