Come i positivi al Covid devono fare la differenziata: le indicazioni della Commissione Europea

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Eco dalle Città

Come i positivi al Covid devono fare la differenziata: le indicazioni della Commissione Europea

Ad aprile 2020 la Commissione Europea ha pubblicato un documento di cinque pagine in cui viene spiegato come dev’essere effettuata la “Gestione dei rifiuti nel contesto dell’emergenza coronavirus” da parte degli Stati membri. Riportiamo la sezione che riguarda esclusivamente i rifiuti urbani

Trash for recycle and reduce ecology environment

Un sacchetto apposito per fazzoletti e mascherine da inserire in quello dei rifiuti indifferenziati, ma la raccolta differenziata deve proseguire. Questa, in sintesi, l’indicazione sulla raccolta dei rifiuti domestica per chi è a casa colpito dal Covid secondo la Commissione Europea, che ad aprile 2020 ha pubblicato un documento di cinque pagine in cui viene spiegato come dev’essere effettuata la “Gestione dei rifiuti nel contesto dell’emergenza coronavirus” da parte degli Stati membri. Riportiamo la sezione che riguarda esclusivamente i rifiuti urbani:

La crisi provocata dal coronavirus ha messo alla prova la resilienza della nostra società. Questa emergenza sanitaria esercita una pressione senza precedenti su molte attività economiche, comprese quelle indispensabili al nostro benessere. La protezione della vita e dei mezzi di sussistenza è al centro di tutte le azioni e decisioni adottate per affrontare la crisi, sia a livello individuale che collettivo. Una corretta gestione dei rifiuti rientra tra i servizi essenziali per la nostra società. Ciascun cittadino dell’UE produce in media quasi mezza tonnellata di rifiuti urbani all’anno, il che corrisponde a più di 20 kg di rifiuti urbani generati ogni settimana per famiglia. La produzione totale annua di rifiuti nell’UE ammonta a 5 tonnellate pro capite. Prevenire le distorsioni nella gestione dei rifiuti, compresa la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti, è fondamentale per la salute e la sicurezza dei nostri cittadini, per l’ambiente e per l’economia.

Gli Stati membri e i gestori di rifiuti in tutta l’UE stanno compiendo notevoli sforzi per garantire la continuità delle attività di gestione dei rifiuti, compresa la raccolta differenziata e il riciclaggio, che sono essenziali per l’economia circolare. Tali sforzi consistono spesso nel prevenire o ridurre le interruzioni dovute alla carenza di personale, garantire livelli rafforzati di salute e sicurezza sul lavoro, provvedere a una gestione sicura dei rifiuti domestici prodotti dai cittadini contagiati dal coronavirus, trattare sempre maggiori quantità di rifiuti medici o assicurare la corretta circolazione dei rifiuti, dalla raccolta al riciclaggio o ad altri trattamenti.

Il diritto dell’UE in materia di rifiuti riconosce che la protezione della salute umana è fondamentale nel contesto della gestione dei rifiuti e che esistono elementi di flessibilità per rispondere ai rischi constatati per la salute umana. Mentre spetta agli Stati membri attuare il diritto dell’UE nel settore dei rifiuti, adottando le misure più adeguate per conseguire i suoi obiettivi, la collaborazione a livello dell’Unione rappresenta un chiaro valore aggiunto per rispondere alle sfide che le autorità nazionali, regionali e locali e i gestori di rifiuti devono affrontare.

Il presente documento fornisce linee guida per assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente, prevenendo e riducendo nel contempo le interruzioni nella prestazione di adeguati servizi di gestione dei rifiuti. È il risultato della consultazione di esperti degli Stati membri in materia di rifiuti e dei principali portatori di interessi nel settore della gestione dei rifiuti e della consulenza del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e sarà aggiornato come opportuno. I servizi della Commissione hanno espresso un proprio parere sulle spedizioni di rifiuti nel contesto della pandemia di coronavirus.

Gestione dei rifiuti urbani

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), non vi sono attualmente elementi per ritenere che le procedure standard di gestione dei rifiuti non siano sicure o siano insufficienti sotto il profilo del rischio di infezione da Covid-19 o che i rifiuti domestici siano implicati nella trasmissione della SARSCoV-2 o di altri virus respiratori. Per quanto riguarda la protezione dall’esposizione al coronavirus sui luoghi di lavoro, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha pubblicato orientamenti in materia (cfr. sezione 3).

Attesa l’importanza di una corretta gestione dei rifiuti per la salute umana e per l’ambiente e tenuto conto delle valutazioni del rischio effettuate da organismi scientifici e delle pertinenti misure di gestione dei rischi, la continuità generale di adeguati servizi urbani di gestione dei rifiuti, compresa la raccolta differenziata e il riciclaggio, deve essere salvaguardata nel rispetto del diritto dell’UE. Evitare interruzioni nella raccolta differenziata dei rifiuti è importante per garantire che l’infrastruttura per la raccolta e il trattamento dei rifiuti residui non sia sovraccaricata – il che potrebbe creare ulteriori rischi per la salute -, che sia rispettata la condivisione degli sforzi di raccolta dei rifiuti, che i contribuenti non sostengano una quota sproporzionata dei costi della gestione dei rifiuti e che i cittadini possano mantenere le proprie abitudini rispettose dell’ambiente.

La raccolta differenziata è inoltre fondamentale se vogliamo mantenere la traiettoria verso un’economia più circolare nonché tutelare i posti di lavoro e le imprese che dipendono dall’approvvigionamento di materie prime secondarie.

Alla luce dell’articolo 13 della direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti2, nel contesto dell’emergenza causata dal coronavirus le pratiche di raccolta dei rifiuti possono essere adattate al fine di proteggere la salute pubblica. Tali adattamenti dovrebbero essere conformi alla normativa dell’UE in materia di rifiuti, essere necessari e proporzionati per proteggere la salute umana, in particolare limitandoli alle zone e ai periodi strettamente necessari per rispondere al rischio individuato sulla base dei più recenti pareri scientifici, e adoperarsi per mantenere l’obiettivo generale della raccolta differenziata e del riciclaggio nel rispetto della gerarchia dei rifiuti.

L’ECDC riconosce la necessità di misure specifiche per quanto riguarda la prevenzione e il controllo delle infezioni per le persone in isolamento fiduciario con sospetto o conclamato contagio da coronavirus3, e segnatamente che i pazienti dovrebbero disporre nella loro stanza di un cestino dei rifiuti specifico per i fazzoletti e le mascherine utilizzati e altri rifiuti che dovrebbero essere smaltiti nei rifiuti residui.

Gli orientamenti comprendono anche una sezione specifica sulla gestione dei rifiuti domestici in tali casi:
• un sacchetto dei rifiuti individuale dovrebbe essere collocato nella stanza del paziente;
• I fazzoletti di carta e le mascherine di protezione usati dal paziente dovrebbero essere immediatamente
gettati nel sacchetto dei rifiuti collocato nella stanza del paziente;
• i guanti e le mascherine respiratorie utilizzati dagli operatori sanitari e dagli addetti alle pulizie
dovrebbero essere gettati, immediatamente dopo l’utilizzo all’uscita dalla stanza, in un secondo
sacchetto dei rifiuti collocato accanto alla porta della stanza del paziente;
• i sacchetti dei rifiuti dovrebbero essere chiusi prima di essere rimossi dalla stanza del paziente e
sostituiti frequentemente; non dovrebbero mai essere svuotati in un altro sacchetto.
• I sacchetti possono essere raccolti e gettati in un bidone dei rifiuti generali pulito; i sacchetti chiusi dei
rifiuti provenienti da pazienti possono essere gettati direttamente nei rifiuti indifferenziati. Non sono
necessari attività speciale di raccolta o altro metodo di smaltimento.
• Dopo aver manipolato i sacchetti dei rifiuti, occorre osservare un’igiene rigorosa delle mani, utilizzando
acqua e sapone o disinfettanti a base alcolica per le mani.

Nel caso in cui le carenze di personale comportino una riduzione dei servizi, gli Stati membri dovrebbero garantire la continuità e una frequenza sufficiente di raccolta dei rifiuti residui e dei rifiuti organici al fine di prevenire eventuali rischi immediati per la salute e la sicurezza pubblica. Sulla base della valutazione di tali rischi, la frequenza della raccolta di rifiuti riciclabili secchi potrebbe essere temporaneamente adeguata, ma la raccolta stessa non può essere sospesa.

Alcuni rifiuti i cui punti di raccolta sono stati temporaneamente chiusi possono essere consegnati alla riapertura di tali punti di raccolta, in particolare per quanto riguarda i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), le batterie o i rifiuti ingombranti.

Nel contesto della crisi provocata dal coronavirus, è ancora più importante che i cittadini differenzino correttamente i loro rifiuti e assicurino il conferimento di flussi puliti di materiali riciclabili verso gli impianti di trattamento. I cittadini dovrebbero essere informati di eventuali modifiche temporanee nelle pratiche di raccolta dei rifiuti che possono incidere sul modo in cui conferiscono i rifiuti per la raccolta e il successivo trattamento. Ove necessario, è opportuno ricordare ai cittadini l’obbligo di non eliminare RAEE, batterie o sostanze chimiche ad uso domestico nei rifiuti residui.

Gli Stati membri dovrebbero garantire un’adeguata pianificazione delle capacità di deposito temporaneo per i rifiuti raccolti in previsione di eventuali interruzioni dei processi di cernita e di trattamento di altro tipo.

 

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