La Nazione, Cronaca di Grosseto
Braccio di ferro tra i 104 Comuni e Sei Toscana sulle nuove tariffe
La società di gestione aveva chiesto 10 milioni in più, l’assemblea di Ato riconosce un incremento di 2,8 milioni di euro
GROSSETO Nuovo braccio di ferro fra Sei Toscana e i 104 Comuni dell’Ato Toscana Sud. Il nuovo metodo di calcolo imposto dall’Autorità nazionale Arera porterà a un aumento della bolletta dei rifiuti per i Comuni e quindi per i cittadini. Il nuovo metodo di calcolo infatti dice che la tariffa è da stabilire in base ai costi sostenuti dal gestore (Sei Toscana) per espletare il servizio ambientale e non dipende più invece dal corrispettivo già stabilito dai Comuni nella gara di servizio vinta nel 2013 da Sei Toscana. Ieri l’assemblea dei sindaci dei 104 Comuni delle province di Siena, Arezzo e Grosseto (presieduta dal sindaco Ghinelli, nella foto) ha approvato le tariffe rifiuti 2020, che andranno poi a determinare le bollette del 2021 (la Tari di quest’anno è invariata) e rispetto al 2019, l’applicazione del nuovo metodo ha comportato un incremento complessivo di 2,8 milioni del ‘corrispettivo d’Ambito’ – che è la cifra pagata complessivamente da tutti i Comuni a Sei Toscana -, interamente attribuibile a Sei Toscana, mentre il costo degli impianti è rimasto invariato. Sul totale del corrispettivo d’ambito, pari a 162 milioni, l’aumento di 2,8 milioni di euro rispetto al 2019 è pari all’1,7%, con punte massime di crescita del 6% in alcuni Comuni. Si viene a sapere che in realtà Sei Toscana chiede ai Comuni 10 milioni in più in base al nuovo metodo di calcolo delle tariffe e non i 2,8 milioni extra calcolati da Ato Toscana: per questo il gestore dei rifiuti ha fatto ricorso al Tribunale di Milano, impugnando appunto il calcolo delle tariffe fatto da Ato (in rappresentanza dei 104 Comuni). Dopodiché l’assemblea dei sindaci di Ato ha approvato la richiesta di «un intervento forte in tutte le sedi competenti, valutando ogni iniziativa percorribile a tutela della comunità locale, a cominciare da un percorso con il gestore finalizzato a renderne efficiente la gestione e calmierare l’aumento dei costi a carico dei cittadini, ma attivando nel contempo lo studio di percorsi strategici, anche presso la Regione Toscana e le amministrazioni comunali, per rendere fattibili nel medio termine ipotesi alternative qualora non si dovesse pervenire ad un intesa con l’attuale concessionario». Ovvero, i Comuni cercano un’intesa con il gestore Sei Toscana o comunque strategie territoriali in nome ‘dell’economicità del servizio’, per calmierare il costo per l’utente finale. Paola Tomassoni