Bioplastiche, il riciclo raggiunge il 61% dell’Italia

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Bioplastiche, il riciclo raggiunge il 61% dell’Italia

Corriere della Sera

Bioplastiche, il riciclo raggiunge il 61% dell’Italia

Superati gli obiettivi 2025

I dati del consorzio Biorepack. Servite 36 milioni di persone

Alessia Conzonato

L’obiettivo minimo per il 2025 del consorzio nazionale Biorepack era raggiungere il 50% degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile rispetto all’immesso sul mercato. La relazione del 2021, primo anno di attività del consorzio, dimostra che questo proposito è già ampiamente superato. Gli imballaggi realizzati con materiale di riciclo immessi sul mercato lo scorso anno sono pari a 38.400 tonnellate, il 51,9% del totale (di 74 mila tonnellate). Le imprese che si sono unite a Biorepack sono aumentate da sei a 202, gli organismi convenzionati sono 330 e insieme servono un totale di 3.706 Comuni in Italia, pari a 36 milioni di cittadini e quindi il 61% della popolazione italiana. «Questi dati — ha affermato il presidente Marco Versari durante l’assemblea dei consorziati — sono il segno tangibile che Biorepack viene percepito come un valido alleato nella gestione di questi materiali post-consumo, garantendo importanti risorse economiche agli Enti locali e ai soggetti delegati per la raccolta differenziata».

Le richieste di convenzionamento presentate al consorzio entro il 31 dicembre 2021 provengono dal 67% dei capoluoghi di provincia italiani. Ma la loro distribuzione territoriale dimostra un’arretratezza nelle aree del Mezzogiorno. Il 79% delle amministrazioni a Nord Est ha una convenzione con Biorepack, così come il 50% di quelle a Nord Ovest. La percentuale scende lievemente (al 49%) nel Centro Italia, mentre lo fa più drasticamente al Sud e nelle Isole, dove il dato è rispettivamente del 29% e del 14%. «Auspichiamo che questo divario venga colmato rapidamente — ha aggiunto Versari —. Convenzionarsi significa poter accedere a risorse economiche che si rivelano cruciali, soprattutto per le realtà territoriali di medio piccole dimensioni, oltre che uno stimolo ad effettuare al meglio la raccolta differenziata della frazione umida, essenziale anche in chiave ambientale». Proprio per sensibilizzare sempre più Comuni, ma soprattutto cittadini, sui vantaggi delle bioplastiche compostabili in termini di sostenibilità, Biorepack ha realizzato una serie di iniziative e attività di ricerca e sviluppo, come la definizione, insieme all’Università di Bologna, di un metodo per analizzare e rappresentare statisticamente i campioni di materiale in ingresso negli impianti di riciclo organico così da determinare la quantità effettiva di bioplastiche inviata al trattamento. Il consorzio, inoltre, ha sviluppato opere in sinergia con l’associazione di categoria Assobioplastiche e con i principali organi su territorio nazionale allo scopo di contrastare l’illegalità nel settore. Pratiche comuni sono, ad esempio, la commercializzazione di imballaggi in bioplastica compostabile che non possiedono tutte le caratteristiche tecniche e ambientali richieste dalla legge o all’uso di false dichiarazioni o certificazioni ambientali, che non solo reca danni economici all’intera filiera, sia in termini di concorrenza sleale e di aggravio di costi industriali, ma producono anche un impatto negativo sull’ambiente. Un accordo che ha portato a sequestri tra Roma e Napoli.

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