La Nazione – Economia
Le opzioni che questa tecnologia mette a disposizione delle aziende e del business
Biogas o biometano le alternative possibili
LE PROSPETTIVE ANNUNCIATE in vista dell’installazione del nuovo reattore anaerobico sono allettanti. Ridurre i costi in bolletta e rendere efficienti i processi industriali, i vantaggi tangibili. Ma quanta energia si potrebbe produrre con questo sistema? «Facciamo l’esempio concreto di un caseificio che ogni giorno produce circa 100 metri cubi al giorno di siero, un refluo che è un sottoprodotto della lavorazione del latte», risponde Federico Torretta, Product manager di Sebigas. «Con questa quantità si potrebbero produrre circa 100 metri cubi di biogas all’ora, capaci di alimentare un cogeneratore da 200 kilowatt elettrici. Questo significa che in anno si possono generare due milioni di kilowattora, con un vantaggio economico notevole. In questo modo infatti le aziende potrebbero ridimensionare di molto il costo delle bollette e rendersi indipendenti dal punto di vista energetico». E precisa: «La digestione anaerobica dei batteri presenti nel nostro reattore anMBBR produce biogas, che è una miscela di metano e anidride carbonica. Grazie a sistemi di upgrading e di purificazione, tuttavia, è possibile far passare il biogas prodotto attraverso sistemi di lavaggio e di filtrazione per rimuovere l’anidride carbonica, ottenendo così biometano puro quasi al 100 per cento da usare per diversi scopi. Ad esempio per le vetture oppure per essere immesso nella rete nazionale del gas». Perché un’azienda dovrebbe scegliere di usare il biogas o di fare un ulteriore passaggio per purificarlo e ottenere metano? A indirizzare le decisioni sono sempre criteri di convenienza: «Il biogas di per sé è un combustibile che si può usare all’interno di una caldaia o di un cogeneratore per produrre energia elettrica e acqua calda. Ad esempio un caseificio usa il biogas direttamente all’interno dell’azienda per risparmiare sulle bollette. In altri casi invece è meglio produrre biometano perché è più conveniente immetterlo nella rete nazionale di distribuzione, magari anche perché ci sono gli incentivi del governo. Il reattore ha potenzialità che si adattano alle diverse esigenze dei business», spiega Torretta. Il reattore anMBBR è una soluzione circolare che permette quindi di abbattere il carico organico presente nelle acque reflue industriali e rappresenta un’alternativa sostenibile per gli autoconsumi elettrici e termici.