Greenreport
Assoambiente conferma Chicco Testa presidente e assegna i premi Pimby green 2020
«La sindrome Nimby oggi anima sempre più di frequente comitati locali e mondo politico-istituzionale, pronti a dire NO a prescindere a qualsiasi opera, anche se necessaria, e rischia di frenare anche il futuro rilancio del nostro Paese»
Chicco Testa è stato confermato ieri alla presidenza di Fise Assoambiente, l’Associazione che rappresenta le imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica: Testa resterà dunque alla guida di Assoambiente per i prossimi 2 anni.
«Ringrazio gli associati per la fiducia accordatami (l’assemblea si è espressa all’unanimità, ndr). Sono convinto – commenta Testa – del ruolo strategico oggi giocato dalle imprese private in tutte le attività di gestione rifiuti. La pandemia Covid-19 impone oggi più che mai l’obbligo ad agire e adottare politiche che rendano sostenibili nel lungo termine i sistemi socioeconomici, garantendo un adeguato equilibrio tra le necessità economiche e sociali e la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. Sarà necessario continuare a promuovere interventi finalizzati al raggiungimento di un quadro normativo stabile, chiaro e semplificato in campo ambientale come anche garantire un contesto operativo per le nostre imprese in linea con quello europeo. Senza dimenticare – conclude il presidente di Assoambiente – il tema del ritardo dei pagamenti da parte della Pa, che in alcune aree del nostro Paese pone a serio rischio di sopravvivenza aziende che operano soprattutto con servizi labour intensive e non interrompibili».
Nel corso dell’evento organizzato a Milano nella serata di ieri, Assoambiente ha assegnato anche i premi “Pimby (acronimo di Please in my back yard, ndr) green 2020”. I riconoscimenti, istituiti dall’Associazione con il patrocinio dell’Anci, intendono promuovere una nuova cultura del “fare”, valorizzare le capacità innovative del Paese e contrastare la vera e propria sindrome Nimby (Not in my back yard), per cui spesso amministrazioni locali e gruppi di cittadini si oppongono aprioristicamente a iniziative pubbliche o private, frenando di fatto la realizzazione di opere necessarie per lo sviluppo e il rilancio industriale dell’Italia.
«I premi assegnati – spiega Testa – riconoscono meriti ad amministratori locali e imprese che, attraverso un atteggiamento costruttivo nel rispetto del territorio, dell’ambiente e del confronto partecipativo, hanno deciso di realizzare un’opera strategica per la propria comunità o per l’intera nazione, evidenziando una visione strategica del bene comune. Un premio contro la sindrome Nimby che oggi anima sempre più di frequente comitati locali e mondo politico-istituzionale pronti a dire NO a prescindere a qualsiasi opera, anche se necessaria, e che rischia di frenare anche il futuro rilancio del nostro Paese».
Di seguito i vincitori dei premi Pimby green 2020, con le relative motivazioni: