Greenreport
Pubblicato un nuovo studio dell'Agenzia regionale
Nei primi sei mesi in Toscana sono state 346 le segnalazioni per problematiche ambientali di varia
natura
Sono le maleodoranze le segnalazioni più “gettonate” dai cittadini all’Arpat e più in generale le emissioni in
atmosfera. Nei primi sei mesi in Toscana sono state 346 le segnalazioni per problematiche ambientali di
varia natura. Il numero più alto spetta al Dipartimento di Firenze, 59, seguito da Pisa, 48, e Pistoia, 46. Un
numero non altissimo, complice probabilmente il lockdown.
Le emissioni in atmosfera, con o senza cattivi odori, – spiega una nota dell’Arpat – “sono la matrice
maggiormente coinvolta, con 133 segnalazioni, seguite da agenti fisici (rumore e campi elettromagnetici), 77,
e il suolo (amianto, rifiuti e bonifiche), 57, scarichi, 35, diserbanti e sostanze pericolose, 8, altro, 7. Alcune
segnalazioni, 29, riguardano più matrici, come ad esempio emissioni e scarichi, rumore e emissioni ecc”.
In tutto sono stati realizzati 49 sopralluoghi per accertare quanto segnalato, in 24 casi sono state formulate
osservazioni, in 18 non sono state riscontrare irregolarità e in 7 casi sono state riscontrate violazioni di
legge. Diversi sopralluoghi, 67, sono stati inseriti nel programma di controllo, a causa dell’emergenza
sanitaria e delle conseguenti restrizioni, e verranno realizzati nei prossimi mesi.
I dati completi relativi alle segnalazioni dei cittadini nel 2020 saranno presentati agli inizi del prossimo anno,
come già avvenuto con i dati 2019, che sono stati oggetto di una serie di notizie sia generali che specifiche
per ogni singola struttura, realizzate dal Settore Comunicazione e informazione in collaborazione con i
Responsabili dei singoli Dipartimenti.
Da questa esperienza è scaturito il report relativo alle segnalazioni dei cittadini nel corso del 2019, dove
l’Arpat ha cercato di evidenziare non solo gli aspetti quantitativi ma anche le criticità principali presenti nei
territori.
Dopo più di 10 anni di esperienza maturata nelle relazioni con il pubblico, per la prima volta è stata quindi
“scattata” una fotografia delle situazioni critiche dal punto di vista dei cittadini sui singoli territori, dove
prevale, ovunque e come detto in precedenza, il tema delle maleodoranze, particolarmente in evidenza nel
report. Un dato che non sorprende, perché l’olfatto è un senso che, quando colpito in negativo da un odore
nauseabondo, porta a pensare subito a qualcosa di negativo. Non sempre è così nella realtà, basti pensare
al cattivo odore che sprigiona la cottura del cavolfiore che in realtà non nasconde alcun problema di sorta.
Certamente il miasmo è comunque un fastidio importante che è giustissimo monitorare, ma è altrettanto vero
che purtroppo spesso sono gli inquinanti che non si sentono i più pericolosi.