Filo conduttore del salone che si apre a Firenze con 1203 marchi nei 60mila metri quadrati dell’esposizione
La Nazione
Le bandiere del 97° Pitti Uomo che si apre oggi in Fortezza da Basso, a Firenze, sventolano allegre ma imperiose in onore della moda sostenibile. Il vento che soffia sul fashion è sempre di più quello di una moda che affronta la grande sfida dell’oggi e del futuro: stare vicini alla natura e rispettarla anche vestendosi e calzandosi in modo consapevole e rispettoso dell’ambiente. Pitti Immagine studia da tempo il tema della ecosostenibilità nei suoi saloni e per questo Pitti Uomo ha deciso che i tempi sono maturi per imboccare la strada giusta, quella senza ritorno al passato. “Show Your Flags at Pitti” è il tema giusto per questa impresa titanica che cambia la cultura del vestire e lo stile di vita. Così nei tanti stand dei 1.203 marchi presenti al salone internazionale dell’abbigliamento maschile per l’inverno 2020-2021 da oggi a venerdì sui 60mila metri quadri di esposizione nella roccaforte medicea la parola d’ordine è green, nelle materie, nella produzione a risparmio energetico, nei tessuti con tinture sane, nel packaging eco. Una filosofia che trova alleati grandi nomi e debuttanti. Perché Pitti Uomo è una miniera di idee e di eventi, fuori e dentro la Fortezza, con Pitti Immagine che continua a dettare legge sulla fiera non più solo momento commerciale di successo ma anche piattaforma di proposte innovative. Un “macchina da guerra” che diventa anche motore di sfilate che riempiono il Calendario del salone che poi passerà il testimone a Milano Moda Uomo e ai suoi defilè e showroom, per una bella e invidiata settimana di moda italiana. Nelle dodici sezioni di Pitti Uomo si aspettano stampa e buyer dal mondo, e forse in molti avranno inventato per oggi la loro bandiera da esporre orgogliosamente in stand. La città è sveglissima: il salone è l’evento principe per Firenze, muove energie e sinergie, sposta euro su euro, i giovani si elettrizzano e trovano anche un po’ di lavoro per l’occasione, perchè per Pitti Immagine gennaio è il mese oltre che della moda maschile anche per Pitti Bimbo e Pitti Filati. Oggi all’inaugurazione ufficiale con il sindaco Dario Nardella i vertici industriali del settore, la presidente del Centro Moda Antonella Mansi e il presidente di Pitti Immagine Claudio Marenzi, coi rappresentanti di Mise e Agenzia Ice che anche stavolta hanno sostenuto la fiera del Made in Italy, faranno il punto sull’andamento economico, sui blocchi dei dazi, sul controllo giudizioso della filiera produttiva, su quell’Italia della moda che tanto piace nel mondo come testimonia ogni sei mesi l’impennarsi dell’export. Stamani nel Salone dei Cinquecento ci sarà anche il Principe Carlo d’Inghilterra non di persona però ma con un video in cui Sua Altezza si rivolge alla platea degli industriali e dei rappresentanti delle istituzioni come rappresentante della Campaign for Wool, un progetto globale per sostenere sempre più l’utilizzo della pura lana ottenuta da coltivazione biologiche come quelle che lui stesso mette in opera nella tenuta di Highgrove nella Contea del Gloucestershire. Sempre oggi ma alle 14 sempre in Palazzo Vecchio ma nella Sala degli Elementi il sindaco Dario Nardella consegnerà il Fiorino d’Oro della Città di Firenze a Francois-Henri Pinault presidente e amministratore del Gruppo Kering. Stavolta con Jil Sander, Brioni e Stefano Pilati si fa un’operazione di rilancio, conoscenza e nuova vita per tutti e tre i marchi. Non manca poi il progetto speciale di Telfar, l’etichetta fondata da Telfar Clemens a New York nel 2005 che partita dall’unisex da Firenze lancia ora un concetto di moda fluida, che lo stilista definisce “simplex” (simple+complex). E poi gli anniversari (Blauer, Chevignon, Woolrich, Bludstone), il ritorno in pista di Sergio Tacchini, il debutto a Pitti di Sergio Rossi Uomo, la sfilata del mitico antipioggia K-Way , il nuovo spazio al Teatrino Lorenese per Herno e Herno Laminar, le eccellenze in cachemire di Brunello Cucinelli, la prima volta per Bosco il brand di Bosco dei Ciliegi. Giorgio Armani torna ancora una volta a Firenze con la collezione Armani A/X alla Sala della Scherma. Per non dire del focus sul significato di formale oggi con Dust Magazine, sullo spazio al Lyceum che diventa il luogo delle idee per una riflessione sull’eco.moda e l’eco-design, argomento che intriga e galvanizza il Consorzio Detox presieduto da Andrea Cavicchi e lo IED coi suoi studenti che sviscerano i temi della sostenibilità con concretezza.